Il Potere Terapeutico del Suono
Intervista a Fabien Maman
Il dizionario Webster cita il musicista, compositore, agopuntore e ricercatore Fabien Maman come il padre fondatore della terapia del Suono vibrazionale. Documentò per la prima volta al microscopio, gli impatti del suono sulle cellule umane, aprendo un nuovo campo di possibilità.
Come hai scoperto il potere di guarigione del suono?
Durante un tour in Giappone con il mio quintetto nel 1974, accaddero due cose significative che diedero una svolta alla mia vita. La prima fu che all’arrivo ricevemmo una breve sessione di agopuntura che ci mise in forma per il primo concerto. Questo mi spinse ad approfondire e studiare l’agopuntura immergendomi nel mondo della Medicina Tradizionale Cinese. La seconda fu constatare la completa assenza di espressività del pubblico giapponese durante i concerti. Mi chiedevo se, all’interno del proprio corpo, il pubblico stesse rispondendo alla musica come il pubblico in Messico, New York o Parigi, ma che per una ragione culturale non lo manifestava. Nel 1981 cercai a Parigi una biologa, Hélène Grimal del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica, anche lei musicista. Gli raccontai il mio progetto di mettere le cellule umane sotto un microscopio e fotografarle quando stavano rispondendo all’influenza di un suono (prodotto da diversi strumenti: chitarra, flauto, xilofono, contrabbasso, voce …) al fine di determinare se stavano “applaudendo” o no.

Può riassumere le esperienze condotte con le cellule in laboratorio?
Ho catturato le immagini di globuli sani (emoglobina) e di cellule tumorali, durante la produzione di suoni con la mia voce o strumenti musicali acustici (cioè, non elettrici, non sintetici). Ho usato l’elettrografia (la mia macchina Kirlian) per registrare variazioni nel campo elettromagnetico (aura) e una telecamera sopra il microscopio per catturare l’immagine della struttura interna del nucleo delle singole cellule. Le cellule erano state posizionate in un mezzo in vitro. I suoni sono stati prodotti da una distanza di 30 cm dalle cellule ad una ampiezza di 25 decibel. Il volume non è stato superiore a quello di una madre che canta una ninna nanna al bambino.
Ho scoperto che il Suono acustico ha il potere di cambiare la forma e il colore delle cellule sane (in accordo con la nota e il timbro dello strumento suonato) e ha il potere di far scoppiare le cellule malate in pochi minuti.

Una curiosità: quando una persona canta alle sue cellule la nota LA (sintonizzata a 440 Hz) il campo energetico di tali cellule diventa rosa. Sempre.
Da tutto questo ho tratto la conclusione che abbiamo la coscienza a livello cellulare. La mia scoperta più profonda è stata che ogni persona ha una nota fondamentale. Quando le cellule della persona rispondono a questa nota, il campo energetico (aura) di queste cellule assume la forma di un mandala dai colori vivaci, come il magenta e il turchese.
Qual è la nota fondamentale di una persona?
Essenzialmente c’è un momento in cui si può sentire, in una nota cantata dalla voce della persona, come un’aura di suono che crea un armonico grave e acuto in risonanza con la voce. E’ così piena e completa che percepisce che è la sua nota fondamentale. Se sei chiaroveggente, puoi vedere la luce di un’aura. Ma io sono chiaroudiente, e cosi lo sento.
Tornando agli esperimenti, sono sorpreso dal suo racconto delle cellule tumorali che sono scoppiate in pochi minuti. Come possono verificarsi questi effetti?
Viste sotto la fotocamera Kirlian, queste cellule non avevano aura, e sembravano incapaci di respirare. Resistevano alla forza del suono come un muro di mattoni, screpolandosi e scoppiando quando l’accumulo del suono era diventato troppo per essere assorbito.
I risultati più drammatici si sono verificati quando ho suonato la scala cromatica ascendente. Vicino alla fine della scala, di solito intorno al settimo intervallo, scoppiavano. L’accumulo di suono creava una dissonanza insopportabile al loro interno; la loro struttura diventava sempre meno stabile, e infine scoppiavano a causa della disorganizzazione della proteina.
Se era la voce umana che cantava la scala cromatica,
le cellule scoppiavano in modo più veloce e prevedibile.
Sono giunto alla conclusione che questo accadeva perché la voce umana ha una qualità supplementare che non si trova in nessun strumento musicale: la coscienza.
Articolo originale della rivista Athanor Magazine, num 95 (settembre-ottobre 2012).
Traduzione da Anima Quarz
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